Informatica e politica. Il voto

Il 4 marzo 2018 si avvicina ed esprimo la mia perplessità sul fatto che la politica non abbia la visione per risparmiare sfruttando al meglio le opportunità offerte dal mondo dell’informatica. Ecco la mia idea sommaria di come dovrebbe svolgersi il voto con l’ausilio, ad esempio, delle “macchine per votare”.

Innanzitutto eviterei le scuole come sede dei seggi, favorendo invece la scelta di altre strutture pubbliche come le palestre o grandi sale comunali facilmente raggiungibili e fornite di ampi parcheggi in cui raccogliere tutti i seggi.

Sarebbe interessante mettere a disposizione delle navette, durante le ore del voto, al fine di favorire la partecipazione diminuendo l’uso dei mezzi privati..

Una volta arrivati al seggio rimane inalterata la presentazione con il documento di riconoscimento e la tessera elettorale, la quale verrà timbrata per dare la conferma al cittadino d’aver votato. Nel caso la carta di identità non sia quella in formato tessera, potrebbe esser utile la tessera sanitaria da cui recuperare il codice fiscale per identificare più rapidamente la persona tramite la lettura del documento velocizzando l’accesso al voto.

E qui entra in campo l’aspetto informatico.

All’arrivo al seggio invece di cercare nei registri cartacei, il presidente ed i suoi collaboratori dovrebbero semplicemente passare la tessera in un lettore per identificare la persona. Rimarrà comunque possibile cercare il votante digitando il suo nominativo.

La persona potrà accedere ad una postazione dotata di un ampio touchscreen e protezioni laterali per tutelare la privacy del voto.

Una procedura guidata, passo a passo, aiuterà il cittadino a esprimere il suo voto chiedendo una conferma finale prima di accettare definitivamente il voto. Sarà sempre possibile fare scheda bianca o nulla, ma questo avverrà per esplicita scelta e non per un errore formale nell’indicazione  della propria preferenza.

Completata la procedura di voto sarà stampato il voto su uno scontrino/ricevuta. Questo “scontrino” sarà piegato e depositato nell’urna per poter ritirare la propria tessera elettorale ed il documento di riconoscimento. Lo “scontrino” servirà per controlli a campione o in seguito a contestazioni per verificare la regolarità del voto. Questa ricevuta potrà essere timbrata sul retro per garantirne l’autenticità;

Vantaggi di questa scelta:

  • riduzione al minimo del personale al seggio: meno presidenti, meno scrutatori, meno personale di sicurezza;
  • diminuzione dell’impatto sulle scuole;
  • riduzione al minimo della burocrazia pre- e, soprattutto, post-elezione;
  • aggiornamento del numero dei votanti in tempo reale anche con una connessione ad internet limitata;
  • risultati del voto entro pochi minuti dalla chiusura dei seggi;
  • prevenzione degli errori nella compilazione dei registri del seggio, nel conteggio delle schede e dei votanti;
  • drastica riduzione della carta necessaria per il voto (rimane solo lo scontrino/ricevuta inserito nell’urna);
  • possibilità di evitare la “fotografia” o “ripresa” del voto con sistemi di “accecamento” o deformazione dell’immagine a video;
  • si risolvono varie tipologie di “verifica” dei voti venduti; segni particolari sulla scheda, scambio di schede, ecc;
  • Un costo complessivo per ogni votazione che, fatto salvo l’investimento iniziale sicuramente più alto di una singola elezione, porterò ad avere costi molto inferiori per tutte le successive votazioni;
  • Possibilità di votare ovunque, non solo nel proprio comune di residenza, senza complicati passaggi burocratici; la procedura di accesso al voto sarà leggermente più lunga in quanto sarà necessaria una verifica incrociata, in tempo reale, tramite internet, con le liste degli elettori del Comune di residenza.
  • Possibilità di votare anche all’estero in contemporanea con l’Italia evitando complicati invii, eliminando il rischio di manomissioni o voti falsi;
  • Si annulleranno di fatto gli errori in fase di voto;

Ci sono degli aspetti peraltro delicati che richiedono delle piccole attenzioni per garantire il diritto a tutti di voto. Ad esempio:

  • Installazione e smontaggio seggio. Sicuramente la predisposizione tecnica del seggio e il suo smontaggi saranno da assegnare a del personale specializzato;
  • Difficoltà nell’uso dello strumento. 2 possibili soluzioni potrebbero essere:
    1. collocare all’entrata del seggio, piuttosto che presso i Comuni o altri luoghi pubblici nei giorni antecedenti la votazione, delle macchine con delle schede facsimile, senza simboli dei partiti, per permettere alle persone di provare lo strumento;
    2. fare campagne informative, come peraltro già avviene nelle odierne votazioni;
  • Malfunzionamento di una postazione. In questo caso va previsto per ogni Comune/seggio un tecnico reperibile che in caso di malfunzionamento possa ripristinare in tempi rapidi l’apparato per il voto;
  • Malfunzionamento o mancanza della connessione ad internet: nel caso non funzionasse la connessione telefoniche (Adsl, fibra, ecc), piuttosto che tramite ponte radio, è possibile avere una connessione di backup tramite la rete cellulare;
  • Mancanza di corrente: considerando che queste macchine per il voto possono essere assimilabili a dei portatili, che possono essere usate delle batterie per i sistemi di rete e le stampanti, ed in estrema ratio potrebbe essere attivato un piccolo generatore, nel caso in cui la mancanza di corrette superasse le 2-4 ore, ritengo anche questo aspetto possa essere gestito;

La mia è volutamente un’analisi superficiale al fine di rendere presentare l’ipotesi, ad oggi fattibile, di abbandonare le vecchie procedure e schede cartacee adottando soluzioni informatiche.

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